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Ferdinando Scianna a Milano

Ferdinando Scianna A milano - Esposizione 2022

Un bianco e nero che parla

Chissà che carta fotografica ha usato Ferdinando Scianna per stampare le bellissime foto esposte al Palazzo Reale di Milano che ripercorrono la sua carriera artistica. Oltre che dall’occhio del fotografo, infatti, è dalla qualità della carta che dipende la resa fotografica. A seconda che si scelga una carta opaca o lucida, liscia o porosa, più o meno spessa, l’estetica dell’immagine come anche la sensazione al tatto saranno completamente differenti.

Vedendo la mostra di Scianna a Milano ci si rende chiaramente conto di quanto lui ponga attenzione a questo aspetto. E il risultato è davvero sorprendente.

Mostra di Ferdinando Scianna a Milano

Curata da Paola Bergna, Denis Curti e Alberto Bianda, Ferdinando Scianna. Viaggio racconto memoria ripercorre più di cinquant’anni di attività del fotografo e reporter siciliano. Oltre duecento fotografie divise in tre grandi corpi, che esprimono il senso di questa mostra: un Racconto e un Viaggio nella Memoria. La storia di un fotografo in oltre mezzo secolo di fotografia.

Suddivisa in sei sezioni, la mostra si apre con le luci e i volti della Sicilia: c’è il suo paese natale, Bagheria, ci sono le feste religiose. Nelle sale successive si viaggia un po’ ovunque: da Lourdes al Libano, all’Etiopia, all’India.

C’è tutto Scianna nell’esposizione a Palazzo Reale: le feste, i matrimoni, le guerre, la moda, i bambini, il viaggio, le persone, i luoghi, l’attualità. E tutte le immagini sono un vero e proprio racconto. Scianna, oltre a essere un fotografo, è stato anche un giornalista e ha scritto per 25 anni. Osservando le fotografie si percepisce proprio questo: la sua voglia di raccontare. Nei suoi scatti la vita diventa storia.

Mi ritrovavo più a scrivere che a fotografare, ma sapevo di essere un fotografo che scrive, racconta Scianna. 

La fotografia secondo Scianna è un racconto perché parte dalla realtà e ha il potere di trasformare il presente in memoria. Tutto è animato dalla voglia di guardare in profondità. Di trovare la storia che si nasconde dietro un volto, un gesto, un luogo. E si ha la sensazione quasi di trovarseli davanti quei volti e quei luoghi, tanto sono intense e potenti le foto esposte.

Le sezioni della mostra di Scianna a Milano

In oltre 50 anni di racconti c’è davvero molto. I vicoli di Bagheria, i bambini che giocano, le feste religiose che celebrano il sentimento collettivo della comunità.

L’accampamento delle Ande boliviane dove vivono i minatori, i corpi lacerati dalla carestia in Etiopia, le statuette delle madonne di Lourdes. Lo seguiamo nei suoi viaggi, cogliamo il suo modo di leggere, di pensare e di capire il mondo.

Protagonista della mostra è anche la moda. La sua esperienza in questo settore è iniziata grazie a una collaborazione con Dolce & Gabbana. Anche la moda acquista un volto completamente nuovo nelle sue foto. Niente passerelle, niente set costruiti artificiosamente. Gli scatti alla modella Marpessa sono naturali, spontanei, la ritraggono accanto alle donne dei paesi siciliani o ai bambini. Il fotoreporter toglie alle pose ogni frivolezza per adattarle al contesto essenziale e arcaico. Lui che le foto le ha sempre trovate per caso e mai cercate, ha tentato di riproporre la stessa immediatezza anche nelle foto di moda.

Non mancano le sue ossessioni tematiche come gli specchi, le cose, le ombre. Scianna ha sempre scattato in bianco e nero, vede in bianco e nero, pensa in bianco e nero. Sono le ombre ad attrarlo. Il sole lo interessa solo perché crea ombre.

Infine, i ritratti dei suoi grandi amici, maestri del mondo dell’arte e della cultura come Henri Cartier-Bresson, Jorge Louis Borges e in particolare Leonardo Sciascia, a cui è riservata un’intera e inedita sezione della mostra.

Scianna e Sciascia: un’amicizia profonda

Per Scianna, Sciascia è stato un “padre”, un mentore, un maestro. Si conoscono per caso dopo che Sciascia, accompagnato da un amico comune, visita la prima mostra fotografica di Scianna, allestita al circolo della cultura di Bagheria, quando il fotografo aveva venti anni. Lo scrittore rimane colpito dagli scatti in bianco e nero del giovane. Ferdinando in quel momento non è presente ma Sciascia gli lascia un messaggio di stima.

Scianna decide poi di andare a trovarlo nella sua casa a Racalmuto: è stato un colpo di fulmine, “a vent’anni avevo trovato la persona chiave nella mia vita”. Da questo incontro nasce la loro prima collaborazione: Feste religiose in Sicilia (1965) con foto di Scianna e testi dello scrittore. Con questo volume, che fu un caso politico e letterario in Italia, Scianna vince il Premio Nadar nel 1966. Sciascia e Scianna lavorano insieme a diverse altre pubblicazioni e sono stati amici per tutta la vita “finché non mi ha fatto l’offesa terribile di morire, è rimasto il mio angelo paterno”.

Un’altra sezione della mostra, inedita, è “Bibliografia”, che comprende una selezione dei suoi libri, più di settanta. Sciascia scrive il primo libro Feste religiose in Sicilia a ventun anni. Da allora fare libri diviene la ragione e l’ossessione della sua vita e del suo lavoro. Per oltre sessant’anni ne ha scritto almeno uno all’anno, costituiscono il senso della sua vita.

Nel compiere questo viaggio nella mostra, è come avere Scianna sempre accanto. È infatti disponibile un’audioguida (inclusa nel biglietto di ingresso) in cui il fotografo racconta in prima persona storie e aneddoti della sua carriera e della sua vita. Ma soprattutto racconta il suo modo di concepire e vivere la fotografia. Un vero e proprio racconto parallelo che arricchisce il percorso e lascia tanta voglia di vedere le sue foto ancora e ancora.

Breve bio di Ferdinando Scianna

Ferdinando Scianna è nato a Bagheria, in Sicilia, nel 1943. Ed è proprio nella sua terra d’origine che inizia a dedicarsi alla fotografia, raccontando per immagini la sua cultura e le sue tradizioni. Nel 1961 si iscrive alla facoltà di Lettere e Filosofia all’Università di Palermo, ma non porterà mai a compimento gli studi.

La fotografia diventa ben presto la sua passione principale. Bagheria e i suoi abitanti sono i protagonisti dei primi ritratti. Attratto dalla vita reale, in particolare dalla realtà contadina, Ferdinando Scianna immortala feste di paese ed eventi locali, dando alle sue immagini i contorni di una realtà mitica.

Nel 1963 conosce Leonardo Sciascia, un incontro che si rivelerà fondamentale per la sua vita professionale e personale. Insieme a Sciascia, infatti, il fotografo pubblica il saggio Feste Religiose in Sicilia, libro che ottiene il prestigioso Premio Nadar.

Sull’onda del successo del libro, Scianna si trasferisce a Milano dove lavora come fotoreporter per l’Europeo, inviato speciale e corrispondente da Parigi, dove vive per 10 anni. Nella capitale francese, il suo lavoro viene particolarmente apprezzato da Henri Cartier-Bresson, che nel 1982 lo invita a presentare la sua candidatura all’agenzia Magnum Photos.

Nel frattempo stringe amicizia e collabora con vari scrittori di successo, tra cui Manuel Vazquez Montalbàn. Negli anni Ottanta lavora anche nell’alta moda e in pubblicità, affermandosi come uno dei fotografi più richiesti. Fornisce un contributo essenziale al successo delle campagne di Dolce e Gabbana ed è anche molto richiesto per le principali testate internazionali come Vogue (America, Francia e Spagna), Marie Claire, Grazia e Stern.

Mostra Ferdinando Scianna a Milano
Mostra: Ferdinando Scianna. Viaggio Racconto Memoria

Dove: Palazzo Reale, Milano

Quando: fino al 5 giugno